The humble pumkins, the legends live on. As do the fabulous versatile rissotto recipees
Pumpkins and questing for candies and gifts are not a recent U.S. import for the Halloween party, but traditional features of the past, popular in many Italian regions, including Verbania, and certainly Stropino,
In Puglia, at Orsara, on the evening of All Saints it is believed that the souls in Purgatory return to earth, so the Orsaresi decorate the streets of the town with pumpkins ("cocce priatorje"), symbolizing the souls, and lit bonfires of dry branches of broom ("Fuoc acost") to console them.
In Sicily there is the custom of preparing gifts and sweets for the children, who are told that gifts are brought by the deceased relatives: parents tell their children that if during the year they were good and recited their prayers for the souls of the dead, these ones will bring them gifts.
In Emilia Romagna in the past, the poor went from house to house asking for "carità di murt", receiving food from people.
In Bormio, Lombardy, on the night of November 2 it was customary to put a pumpkin on the windowsill filled with wine. In Veneto Into the pumpkins were drawn, painted and transformed into lanterns, called "lumere": the candle inside represented the idea of resurrection. Also in Abruzzo pumpkins were decorated, and the kids would go knocking from house to house asking for gifts for the souls of the dead, usually season fruit, dried fruit and sweets.
Zucche e quest per caramelle e doni non sono una recente importazione statunitense per la festa di Halloween, ma le caratteristiche tradizionali del passato, popolari in molte regioni italiane, tra cui Verbania, e certamente Stropino,
In Puglia, a Orsara, la sera di Ognissanti si ritiene che le anime del Purgatorio ritorno alla terra, in modo che il Orsaresi decorano le vie del paese con le zucche ( "Cocce priatorje"), che simboleggiano le anime, e illuminato falò di rami secchi di ginestra ( "FUOC ACOST") per consolarli.
In Sicilia vi è l'usanza di preparare doni e dolci per i bambini, che è stato detto che i regali sono portati dai parenti defunti: i genitori dicono ai loro figli che, se durante l'anno erano buoni e recitavano le loro preghiere per le anime dei morti, questi potranno portare loro doni.
In Emilia Romagna, in passato, i poveri sono andati di casa in casa chiedendo "Carità di murt", ricevendo cibo da persone.
A Bormio, Lombardia, nella notte del 2 novembre era consuetudine di mettere una zucca sul davanzale pieno di vino. In Veneto Into le zucche sono stati disegnati, dipinti e trasformato in lanterne, chiamato "lumere": la candela all'interno rappresentava l'idea della resurrezione. Anche in Abruzzo zucche sono state
decorate, ei bambini sarebbero andati a bussare di casa in casa a chiedere per i regali per le anime dei morti, di solito frutta di stagione, frutta secca e dolci.
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